
L’intolleranza al lattosio è un disturbo diffuso che coinvolge un gran numero di persone. I sintomi dell’intolleranza al lattosio sono diversi e cambia anche il modo in cui gestire la propria alimentazione a seconda della propria situazione e della gravità con la quale si manifesta l’intolleranza.
Una cosa molto importante è quella di ridurre il rischio delle carenze nutrizionali per riuscire a vivere una vita equilibrata che porti a migliorare il proprio stato di benessere e salute e combattere in modo ottimale l’intolleranza al lattosio.
Le problematiche legate al malassorbimento del lattosio possono dipendere dalle persone a seconda della soglia di tolleranza, queste si possono risolvere attraverso una specifica dieta per l’intolleranza al lattosio e alcuni alimenti che dovranno essere limitati oppure evitati fino a quando il problema non sarà risolto.
Intolleranza al lattosio: cos’è?
Il lattosio è un carboidrato, uno zucchero del latte, importante che si trova all’interno del latte e suoi derivati. Il lattosio è molto importante per la nutrizione dei bambini, durante la prima fase di vita. Ma questo carboidrato si può continuare ad assumere anche nel corso del tempo, anche quando subentrano delle nuove fonti di nutrimento.
Capita però, che in alcune persone, la lattasi, ossia l’enzima responsabile della digestione del lattosio si riduca durante l’età della crescita, l’adolescenza o perfino in età adulta. Questa porta ad avere problemi con la digestione del lattosio e ai problemi conseguenti.
Occorre ricordare che quando il problema dell’intolleranza al lattosio è determinato da una difficoltà di digestione, questa intolleranza non è da confondere con l’allergia alle proteine del latte.
In caso di allergia alle proteine del latte si ha un coinvolgimento del sistema immunitario e quindi il rischio è di morire a causa di uno shock anafilattico. In questo caso l’unico rimedio possibile è eliminare completamente qualunque alimento contenente lattosio.
Quando invece si soffre di un’intolleranza allora si parla di un processo di cattiva digestione che porta alla formazione di gas all’interno dell’intestino crasso che insieme ad un accumulo di acqua compromette il benessere dell’organismo provocando i sintomi dell’intolleranza al lattosio.
L’intensità di questi sintomi varia da persona a persona e può essere influenzata da diversi fattori quali, la quantità di lattosio ingerito, l’attività della lattasi, la composizione della flora intestinale, tempo di permanenza del cibo all’interno dell’intestino tenue o dello stomaco.
In genere, le problematiche che influiscono sul proprio stato di benessere in caso di intolleranza al lattosio si manifestano in un arco temporale compreso tra i 30 minuti e le 2 ore dopo l’assunzione del cibo ma si può presentare anche dopo più tempo in base al tipo di intolleranza di cui si soffre.
Ma in che modo è possibile limitare gli effetti causati dall’intolleranza al lattosio? Quali sono gli alimenti consigliati per chi soffre di questa problematica? Vediamolo insieme.
Dieta per intolleranza al lattosio
La dieta per l’intolleranza al lattosio prevede innanzitutto che si riducano le quantità di lattosio ingerite, a partire dalla comparsa dei sintomi per riuscire a comprendere qual è la dose massima che si riesce a tollerare.
Inizialmente, occorre distribuire nel corso della giornata delle piccole quantità di alimenti che contengono lattosio per poterli tollerare meglio. L’alimentazione deve rispettare sempre il bilancio energetico della persona e bisognerà prestare attenzione ai tipi di prodotti provenienti dal latte vaccino o di altri animali che si inseriscono all’interno della dieta.
Infatti, bisogna ricordare che all’interno della dieta mediterranea ci sono anche formaggi e latticini da consumare con attenzione, e quindi anche in caso di intolleranza alcuni di questi possono essere introdotti in modo corretto nella propria alimentazione.
Non solo, è importante tenere in considerazione che ci sono alcuni prodotti vegetali che si possono bere e mangiare in alternativa al formaggio o al latte proveniente da fonti animali, come ad esempio diversi tipi di latte vegetale e i formaggi di soia.
Intolleranza al lattosio alimenti non consentiti
Quando si soffre di intolleranza al lattosio gli alimenti che non bisogna assolutamente consumare (anche se si consiglia sempre di affidarsi al supporto del proprio nutrizionista o medico curante), sono quelli che hanno un elevato contenuto di lattosio.
Tra i principali alimenti da dover eliminare dalla dieta se si ha un basso livello di tollerabilità del lattosio ci sono: latte vaccino, formaggi freschi, alcuni formaggi stagionati, panna, frappé, gelati, dolci con latte e burro, crema di latte, pane al latte, cioccolato, burro.
Alimenti che si possono consumare con moderazione
Se non si ha un’intolleranza grave al lattosio e se ne sopportano modiche quantità, per avere una dieta il più possibile sana ed equilibrata gli alimenti con lattosio che si possono consumare sono: alcuni derivati del latte vaccino, lo yogurt (in quanto il latte è fermentato); salse già pronte con l’aggiunta di piccole dosi di latte in polvere; merendine e snack; liquori cremosi; salumi e insaccati; farmaci e integratori che hanno piccole quantità di lattosio.
Quali sono gli alimenti che si possono consumare?
Infine, anche se si è intolleranti al lattosio, in modo grave, ci sono alcuni formaggi e prodotti che si possono consumare in quanto o delattosati o naturalmente senza lattosio. Tra quelli completamente senza lattosio ci sono i formaggi stagionati come il Grana Padano DOP oppure il Parmigiano Reggiano.
Poi si possono consumare tutti quei formaggi, mozzarelle, formaggini freschi che riportano sulla confezione l’indicazione di “senza lattosio”. Infine, ci sono naturalmente tutte le bevande vegetali come quelle di soia o di riso, oppure tutti i formaggi vegani che sono realizzati con il latte di soia.
Il consiglio in caso di intolleranza è quello di basare la propria dieta sempre sul programma alimentare fornito dal proprio medico curante oppure da un nutrizionista, al fine di avere un’alimentazione equilibrata e non rischiare carenze alimentari.