fame emotiva

Ci sono dei periodi in cui è possibile che si mangi di frequente in modo disordinato ed eccessivo rispetto al solito. Questo può portare a un rapporto cattivo con l’alimentazione e con il corpo.

La soluzione migliore dovrebbe essere, in caso di problematiche radicate e di lungo periodo in cui si soffre per il proprio rapporto con il cibo, quella di contattare un medico professionista come un nutrizionista e uno psicologo o psicoterapeuta.

Ma vediamo insieme cos’è la fame emotiva? E alcuni consigli per riuscire a superare questo periodo di fame dettata dalle emozioni.

Cos’è la fame emotiva?

L’alimentazione dovrebbe essere destinata al nutrimento e benessere del corpo. Spesso però, la mente condiziona il senso di fame e gli impulsi e se non si riescono a controllare o meglio a riconoscere possono portare a mangiare di più rispetto a quello che si dovrebbe.

Oppure ci si rifugia in comfort food per riuscire a stare meglio o per accompagnare sensazioni come quelle che portano a sentirsi molto felici o tristi. Infatti, la fame emotiva non è indotta solo da emozioni negative ma anche positive che non si riescono a controllare.

La fame emotiva giunge con il bisogno di essere consolati e confortati in concomitanza a momenti di stress e di difficoltà. Spesso questa può insorgere sia in modo conscio che inconscio. Quando si affronta un problema oppure un momento negativo della vita privata, spesso si mangia più di quanto si ha bisogno e non si presta attenzione alla qualità del cibo.

Anzi, quando si soffre di fame emotiva, di solito, si privilegiano alimenti calorici, dolci, grassi o molto salati, gustosi che si presentano appetibili e semplici da consumare senza investire in preparazioni complesse.

Le connessioni tra il cibo e l’umore

Uno dei meccanismi più rilevanti per chi soffre di fame emotiva è proprio la connessione tra cibo e umore. Spesso, infatti, il modo più semplice è quello di lenire le emozioni negative e di sopprimerle oppure di gestire quelle eccessivamente positive. Ad esempio, una nuova relazione porta spesso a mangiare di più perché ci si sente molto felici e con le farfalle nello stomaco, che spesso per essere placate hanno bisogno di cibo. In caso di tristezza, invece sovvengono emozioni come stress, rabbia, tristezza che sembrano placarsi quando si mangia.

Come si può combattere la fame emotiva?

Ci sono alcune soluzioni che permettono di contrastare la fame emotiva. Questo circolo vizioso, soprattutto se non dura da un lungo periodo, si può fermare prima che sfoci in un disturbo alimentare. Per riuscire a fermare la fame emotiva bisogna distinguere innanzitutto tra il desiderio di mangiare per fame fisica e quello che invece sovviene quando si provano delle emozioni molto forti.

Ecco alcuni consigli per riuscire a svolgere questa distinzione in modo corretto.

Diario alimentare

Uno strumento molto utile per capire se si sta assumendo la giusta qualità e quantità di cibo è quello rappresentato dal diario alimentare. Il diario alimentare permette di scrivere ciò che si mangia durante il giorno, si compila per una settimana, al termine dei 7 giorni è possibile capire se il consumo di cibo è associato solo ai pasti tradizionali oppure in connessione a momenti specifici o stati di umore definiti.

Riflettere prima di mangiare

Uno dei metodi che può aiutarti a distinguere tra la fame emotiva e quella che invece serve a soddisfare il proprio fabbisogno è quello di riflettere prima di mangiare. Prima di scegliere qualcosa da mangiare è importante soffermarsi e chiedersi: perché voglio mangiare? Se ci si accorge che la motivazione è data da una sensazione di tristezza, stress o di felicità eccessiva, bisogna attendere una decina di minuti e cercare di rilassarsi. Solo dopo si può capire se si aveva davvero fame o se era solo un palliativo. Questa pratica aumenta il proprio grado di consapevolezza.

Seguire un’alimentazione sana

Seguire una sana alimentazione è ciò che aiuta a combattere la fame nervosa. Un programma alimentare improntato sulle proprie necessità e sul proprio fabbisogno giornaliero aiuta a combattere la fame emotiva. Questo perché un’alimentazione sana in genere è studiata per riuscire a sentirsi pieni e soddisfatti. Quindi se si avverte una fame di tipo emotiva o nervosa al di fuori dei pasti da seguire, la soluzione migliore è pensare che non si ha realmente fame ma è solo un bisogno dettato dalle emozioni che si provano. Fare i giusti spuntini e tre pasti completi al giorno aiuta a soddisfare il bisogno di cibo in modo sano allontanando la fame emotiva.

Non limitare le calorie e non contarle

Iniziare a contare le calorie e contarle in modo ossessivo o compulsivo è un comportamento che può sfociare in un disturbo alimentare. Non devi concentrarti su quante calorie stai assumendo ma sulla qualità del cibo che stai introducendo nel tuo corpo.

Spesso la fame emotiva se unita a un conteggio ossessivo delle calorie porta a mangiare male, assumendo solo alimenti fit, a basso contenuto di grassi o proteici, senza però un senso logico. Inoltre, si arriva a privarsi del cibo quando se ne ha bisogno, per poi consumare alimenti che non soddisfano il proprio fabbisogno calorico ma solo la propria idea associata alle calorie.

Questo comportamento non fa altro che aumentare lo stress e danneggiare la salute fisica e mentale.

Imparare ad amare la cucina

La soluzione migliore per riuscire ad affrontare la fame emotiva è imparare ad amare la cucina e la preparazione dei pasti. Spesso la mancanza di tempo obbliga a mangiare pasti confezionati o comunque industriali. Amare la cucina, capire l’importanza degli ingredienti che si usano e consumano, cucinare i pasti in casa è terapeutico. Una buona terapia richiede che si cucinino i propri pasti in casa per riuscire così a ridurre i livelli di stress, e contrastare la forte emotività che può caratterizzare la fame nervosa.

In ogni caso, anche se questi sono consigli utili a riconoscere e combattere la fame emotiva, il consiglio è di rivolgersi ad un medico in caso di rapporto dannoso con il cibo, di binge-eating e disordini alimentari, o di incapacità di controllare i propri comportamenti in relazione alla propria alimentazione.

Dottor Maurizio Caggiano

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