
In psicologia, con il termine consapevolezza si intende la capacità di essere a conoscenza di ciò che viene percepito e delle proprie risposte comportamentali.
Gli esperti ritengono che molti fattori possano influenzare i sentimenti nei confronti del cibo e i comportamenti alimentari, incidendo sul grado di consapevolezza alimentare, tra questi fattori ritroviamo quello:
- culturale;
- evolutivo;
- sociale;
- famigliare;
- individuale;
- economico;
- psicologico.
Molti individui utilizzano il cibo come meccanismo per affrontare sentimenti come stress, noia, ansia, o anche per prolungare i sentimenti di gioia.
Anche se questo può rivelarsi utile nel breve termine, mangiare per lenire e alleviare i sentimenti spesso porta a rimpianti e sensi di colpa e si possono riscontrare aumenti dei sentimenti negativi.
Tutto ciò influisce negativamente sul grado di consapevolezza alimentare quando si effettuano delle scelte.
I principali passaggi che possono migliorare il grado di consapevolezza alimentare, sono:
- determinare la prontezza al cambiamento, questo implica la consapevolezza di ciò che deve essere fatto per raggiungere i propri obiettivi e quindi l’impegno a farlo;
- imparare a fare l’automonitoraggio, ovvero lavorare sul grado di autoconsapevolezza. Questo esercita effetti positivi sul grado di consapevolezza personale riuscendo a distinguere quali sono i motivi che incidono sul mangiare maggiormente in un determinato momento e la capacità di scegliere le porzioni di cibo;
- porre maggior attenzione sul controllo degli stimoli, come non mangiare in ambienti particolari e scegliere consapevolmente i prodotti in fase di acquisto.
La consapevolezza alimentare, negli ultimi anni sta divenendo un tema attuale, un numero sempre maggiore della popolazione vuole essere informata su ciò che mangia, su come questo sia stato prodotto e su quali siano le sue caratteristiche nutrizionali.
Ciò che guida queste persone è quello di non essere più consumatori passivi bensì protagonisti attivi delle proprie scelte.
Secondo gli studiosi per migliorare la propria consapevolezza alimentare, si intende essere consapevoli di:
- come si mangia;
- perché si mangia;
- ciò che si mangia;
- quando è il momento di mangiare;
- dove mangiare;
- quanto mangiare.
Tuttavia uno scarso grado di consapevolezza alimentare incide notevolmente sulla propria salute, dando origine ai disturbi alimentari.
Questi ultimi, descrivono malattie caratterizzate da abitudini alimentari irregolari, poco consapevoli che sviluppano grave disagio o preoccupazione per il peso o la forma del corpo.
I disturbi alimentari possono includere un’assunzione di cibo inadeguata o eccessiva, che può danneggiare il benessere di un individuo.
Le forme più comuni di disturbi alimentari includono:
- l’anoressia nervosa;
- la bulimia nervosa;
- il disturbo da alimentazione incontrollata;
- l’obesità;
- disturbo della nutrizione dell’infanzia;
- disturbo da ruminazione;
Di conseguenza, le persone hanno adottato una serie di credenze e aspettative sull’impatto che le loro abitudini alimentari avranno su di essi.
Per questo motivo, spesso, questo può influenzare il cambiamento fisiologico in cui
l’abitudine è messa in discussione, ad esempio durante i periodi di dieta.
Si possono osservare risvolti importanti nell’educazione alimentare dei bambini, evitare lo sviluppo di un’abitudine, ad esempio, di consumare bevande gassate durante i pasti impedirebbe lo sviluppo di aspettative al momento del consumo dei pasti, piuttosto suggerire il consumo regolare di acqua per una corretta idratazione durante tutta la giornata.
Educare fin dall’infanzia i propri figli, si traduce in età adulta come sviluppo di maggiori consapevolezze a favore di scelte alimentari più salutari.
Secondo i dati EFSA, due europei su cinque si interessano personalmente alla sicurezza alimentare e a scelte consapevoli, uno su cinque afferma che è la principale preoccupazione nella scelta del cibo.
La consulenza e l’educazione nutrizionale implicano che le persone acquisiscano
conoscenze sulla nutrizione e siano incoraggiate a apportare i cambiamenti necessari nelle loro abitudini alimentari.
L’obiettivo della consulenza e dell’educazione nutrizionale è motivare le persone a seguire una dieta sana e sostenibile.
La consapevolezza nutrizionale sembra essere direttamente collegata alla conoscenza, agli atteggiamenti e alle azioni nutrizionali, che possono avere un effetto sulle pratiche alimentari della collettività e di ogni singolo individuo.
Dott. Maurizio Caggiano
Fonti
A review of consumer awareness, understanding and use of food-based dietary guidelines Kerry A Brown,Lada Timotijevic, Julie Barnett, Richard Shepherd, Liisa Lähteenmäki, Monique M Raats , 2011 Jul
Brillat-Savarin A., Fisiologia del gusto o meditazioni di gastronomia trascendente, Slow food editore, 2014
Conner M. – Armitage C. J., La piscologia a tavola, Il Mulino, 2008
Lindstrom M., Neuromarketing – Attività cerebrale e comportamenti d’acquisto, Maggioli editore, 2009
Mindfulness-based eating awareness training for treating binge eating disorder: the conceptual foundation, Jean L Kristeller, Ruth Q Wolever, Jan-Feb 2011
Special Eurobarometer Wave EB91.3 Report Food safety in the EU April 2019